ANBI: SERVE STRATEGIA CONDIVISA PER L'ACQUA
ANBI INDICA L’URGENZA DI UNA STRATEGIA CONDIVISA PER L’ACQUA
FRANCESCO VINCENZI Presidente ANBI. “DALLE RISORSE IDRICHE DIPENDE
L’ECONOMIA AGROALIMENTARE DELL’ITALIA MA ANCHE LA SUA SOSTENIBILITA’ SOCIALE”
“Serve un nuovo paradigma di cultura ambientale, perché l’acqua, in agricoltura, non solo si usa e non si consuma, ma viene restituita per l’80% all’habitat attraverso l’evapotraspirazione e l’infiltrazione nel sottosuolo; l’acqua, inoltre, non solo disseta, ma è indispensabile per produrre cibo; la sua gestione crea occupazione ed assicura servizi ecosistemici come il contrasto alla risalita del cuneo salino ed alla desertificazione. Per questo, è quanto mai necessario un confronto fra tutti gli stakeholders perché, nel rispetto delle priorità di legge, si cerchi la migliore integrazione fra i tanti interessi, che ormai gravano sulla risorsa idrica.”
L’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue torna così a sollecitare, attraverso le parole del suo Presidente, Francesco Vincenzi, intervenuto al Forum sulle risorse idriche promosso da Legambiente a Roma, una “strategia comune per l’acqua”, indicando a modello il protocollo sottoscritto da ANBI con Terna per l’uso anche idroelettrico degli invasi a scopo irriguo.
“Il confronto deve essere globale – conclude il Presidente di ANBI - perché sulla disponibilità idrica di qualità, non solo si gioca il futuro dell’agroalimentare italiano, oggi pesantemente minacciato dalla politica statunitense sui dazi, ma la stessa sostenibilità sociale del Pianeta, perché è proprio la mancanza di acqua una delle principali cause delle migrazioni.”
In Italia, sono attualmente 3.300.000 gli ettari serviti da irrigazione, dove si produce l’82% del “made in Italy” agroalimentare, che vale 267 miliardi di euro e dà lavoro ad oltre 1.300.000 di persone.