ALLARME SICCITÀ - Consorzio della Bonifica Burana

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ALLARME SICCITÀ: PREOCCUPAZIONE DEL CONSORZIO BURANA PER LA STAGIONE IRRIGUA. IL FUTURO FA MENO PAURA PERCHÉ TANTI SONO I PROGETTI IN CANTIERE

 

Il Consorzio della Bonifica Burana si unisce al coro di voci che esprimono preoccupazione per la situazione climatica. “La disponibilità idrica attuale è fortemente condizionata da un inverno particolarmente avaro di precipitazioni, necessarie per rimpinguare i bacini e poter rispondere alle esigenze del periodo primaverile ed estivo. Tutto l’habitat padano è in crisi, al Nord i fiumi sono in sofferenza. Le portate del Po sono in ulteriore calo, scendendo a livelli da estate piena: nel siccitoso 2021, simili fluenze (a Pontelagoscuro: 790,3 metri cubi al secondo; l’anno scorso erano m3/s 1829,8 e la media del periodo è m3/s 1252) si sono avute a fine giugno, mentre l’anno prima si registrarono a metà luglio.

Dal punto di vista del Consorzio sono anni che lavoriamo per migliorare i sistemi di prelievo dai fiumi della risorsa idrica anche a basse quote. Basti pensare alla realizzazione degli impianti Sussidiari nel Polo Pilastresi, all’ampliamento del prelievo di acque tramite il sistema del Canale Emiliano romagnolo CER, alla costruzione dell’impianto Staggia di cui da poco sono iniziati i lavori, all’utilizzo delle acque reflue e, non ultimo, all’ampliamento della stagione irrigua. Negli anni si è infatti ampliata la finestra temporale per la distribuzione di acqua all’agricoltura: a partire dal mese di febbraio tramite il sistema di irrigazione anticipata per rispondere anche alla richiesta di acqua per le coltivazioni in serra e per il servizio antibrina, così come l’irrigazione posticipata che prevede una proroga a fine stagione per la distribuzione di acqua fino al 15 di ottobre.

Un ulteriore aspetto da considerare è dettato dal fatto che la maggior parte dei 2.400 chilometri di canali in gestione al Consorzio Burana è ad uso promiscuo. Questo significa che in inverno, per questione di sicurezza, dobbiamo procedere allo svaso dei canali per accogliere precipitazioni che sono sempre più imprevedibili: a volte intense e concentrate nel tempo, a volte assenti come in questo momento. In questo periodo, infatti, nei nostri canali sono presenti quasi esclusivamente le colatizie rappresentate dalle acque reflue provenienti dai depuratori.

Siamo in un periodo di transizione, abbiamo tanti progetti finanziati, alcuni realizzati e tanti altri finanziati in corso di realizzazione che vanno tutti nella direzione di un’ottimizzazione della risorsa idrica, di un minore prelievo e dispersione, dunque di una maggiore efficienza, proprio per rispondere ad un mutato quadro meteoclimatico che registra crisi idriche anche in zone storicamente ricche di acqua. Ecco perché anche l’agricoltura deve fare la sua parte e dotarsi di sistemi di irrigazione sempre più efficienti e meno dispersivi.

Le dinamiche fluviali del fiume Panaro, ad esempio, sono completamente cambiate – sia per motivi naturali che antropici - e lo stanno indirizzando verso un regime torrentizio che non assicura più la stabilità di un tempo, motivo per cui stiamo spingendo i nostri sistemi di irrigazione vero l’attingimento da Po. Ma se non piove e non nevica ad alta quota non c’è fiume Po che tenga, non siamo in grado di rispondere alle esigenze dell’agricoltura. Senza trascurare le ripercussioni a livello ambientale, dato che tanto i fiumi quanto i nostri canali sono habitat ricchi di flora e fauna.

L’attenzione delle Istituzioni in questo momento è massima, c’è da dire che si è creato un fronte comune per risolvere le criticità di disponibilità nella risorsa idrica che sono sempre più tristemente frequenti nella nostra storia recente. Poi c’è il tema della creazione di bacini per la conservazione di acqua per agricoltura e ambiente. Oltre all’uso efficiente, poter conservare l’acqua di pioggia in bacini per far fronte ai periodi di siccità come quello attuale è diventato indispensabile.

Entrando nel dettaglio. Al fine di mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici, adeguare e ammodernare le infrastrutture irrigue e di scolo del comprensorio consortile, sono state fatte proposte formali di numerose progettazioni che consentano di intercettare risorse destinate a diversi Programmi Regionali e Nazionali.

Tra questi la realizzazione di una Cassa di espansione sul Canale Quarantoli "Passo dei Rossi" e ottimizzazione funzionalità irrigua del Canale Quarantoli, comune di Mirandola (MO) e Poggio Rusco (MN)", per € 13.000.000. Ricordiamo che, ad oggi, disponiamo della Cassa di espansione del Canale San Giovanni a Manzolino di Castelfranco Emilia, di cui ne prevediamo comunque l’ampliamento. Abbiamo proposto inoltre (e attendiamo finanziamento) la realizzazione di bacini di accumulo a servizio dei canali in destra idraulica del Canale Collettore di Burana e sistemazione della rete, in Comune di Mirandola (MO), Finale Emilia (MO) e Bondeno (FE)”, per € 30.000.000.

Sono già stati finanziati invece:

  • il nuovo impianto “Cavaliera” che verrà realizzato a Bondeno (loc. Malcantone) a potenziamento del polo Pilastresi a Stellata di Bondeno, per un valore di circa 70 milioni di euro ottenuti grazie alle solide intese ed efficaci sinergie tra il Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili MIMS, la Regione Emilia-Romagna, l’Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po e ANBI Nazionale, l’associazione dei Consorzi di Bonifica che quest’anno compie 100 anni;
  • l’impianto pluvirriguo “Staggia” a San Prospero (MO) per la conservazione della risorsa idrica (per oltre 18 milioni di euro di importo, ottenuti dal Fondo per lo sviluppo e la coesione);
  • gli interventi di riqualificazione del sistema irriguo media pianura riguardanti il Diversivo di Cavezzo, nei comuni di Cavezzo (MO), Mirandola (MO), San Prospero (MO), Medolla (MO), e il Canale Gaggio-Panzano (comune di Nonantola (MO)) per l’ampliamento del prelievo di risorsa idrica dal sistema CER (Piano Straordinario Invasi) per oltre 3.300.000 euro;
  • la realizzazione di un impianto di sollevamento idraulico tra il Fossa Sartora e il Cavo Ramedello in comune di Medolla (MO) per 212.000 euro (Fondi Regione Emilia-Romagna e consortili);
  • l’ammodernamento dell’impianto idrovoro Pilastresi con la sostituzione di alcuni gruppi di pompaggio e ampliamento della riserva termica per 6.700.000 euro (Fondo finalizzato al rilancio degli investimenti delle amministrazioni centrali dello Stato e allo sviluppo del Paese, art. 1, c. 14 e 24 della legge di bilancio per il 2020 - DPCM 188/2020).
  • un programma di interventi per la ripresa economica approvato dalla Regione Lombardia con d.g.r. 22 febbraio 2021, n. 4337, ai sensi della L.R. 9/2020 a sostegno di canali “efficienti” considerati fondamentali, in particolare a favore del settore agricolo che non ha mai smesso di lavorare per garantire la presenza di cibo sui nostri scaffali anche durante la pandemia di Covid, di cui il Consorzio Burana ha beneficiato per 1.000.000 € (la pandemia ha messo in evidenza l’importanza di un sostegno fattivo alla produzione agroalimentare italiana: in periodo di crisi e di forti limitazioni alla mobilità di persone e merci, avere un solido comparto agroalimentare interno si è rivelato basilare).

È di quasi 27 milioni di euro un importante finanziamento (in fase di istruttoria) del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali per la realizzazione di interventi all’impianto Sabbioncello e al canale di derivazione omonimo nei comuni di Quingentole (Mn), Quistello (Mn) e San Giacomo delle Segnate (Mn). Altri 6 interventi sono in fase di istruttoria e di finanziamento dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per un totale di 120.707.836 euro. Infine, altre risorse economiche sono stanziate dalla LR 42 che mette a disposizione annualmente 100.000 euro per ogni Consorzio di Bonifica per la realizzazione di opere irrigue minori dal 2023.

 

La realizzazione tutte queste opere strutturali consentirà una svolta storica nell’assetto idraulico della bonifica che non si vedeva da oltre 80 anni.

Modena, 2 febbraio 2022

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